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Ero l’unico con una divisa bianca in mezzo ad almeno una decina di divise nere.
Questo mi rendeva nervoso come un gatto in mezzo in un cortile pieno di cani.
Ero a Sassari in una caserma di carabinieri. L’unica cosa che ci rendeva simili era l’età. Erano tutti ragazzi come me.
Penso velocemente che un paio di anni fa a Milano quelle divise mi “correvano
dietro durante le barricate dei movimenti studenteschi.”
Non so perché ma quando caricavano sembrava che puntassero tutti su di me ecorrevo…..Ma torniamo ai fatti, e soprattutto cosa ci facevo a Sassari vi chiederete.
Quella visita e in quella caserma non ero solo. Per l’occasione c’era anche il
Comandante in Seconda Fratoni…..vi ricordate che glielo avevo promesso?
Già….promesse da marinaio…..e lui lo sapeva che avevo le dita incrociate mentre lo dicevo quindi gli bastò cambiare un ordine di servizio.
La CP235 stranamente andava in darsena per dei controlli e io ero a “disposizione”.
Stranamente anche il suo autista era da un paio di giorni in licenza a Genova e quindi ecco che mi chiede o meglio mi ordina di fare da autista avendo la patente militare.
Lui era all’interno di una stanza e io…..in un caldo corridoio di una caserma ad
aspettarlo con tutta sta gente in nero che mi passava davanti.
Dopo una buona mezz’ora interminabile esce un militare e mi dice di entrare.
Ecco….sono fritto….sicuro non me la cavo stavolta. Vorrei scappare e correre su quel corridoio ma mi sembra molto più lungo del reale……..non ce la potrei fare. Mi arrendo!
L’ufficiale dei Carabinieri che è seduto dietro a una scrivania avrà avuto circa 40 anni.
Molte mostrine al petto tra cui noto anche quella dei paracadutisti. Lo saluto e mi invita a sedermi. Anzi, chiede se desidero un caffè o altro.
Subito si presenta con nome e cognome (omissis) e mi fa subito delle domande…..le ritengo banali visto che ha davanti la mia cartelletta dove c’è tutto di me e del mio stato militare.
Poi improvvisamente chiude la cartelletta e mi chiede chi sono io “come civile”…. vuole sapere della mia famiglia….di mio fratello….. i miei amici…..la mia ragazza….le mie amicizie…….le mie tendenze politiche e poi……cosa ne pensavo dei carabinieri, della polizia e tutte quelle cose lì.
Quando iniziai a parlare non capivo se ero sotto interrogatorio o se mi stavo
confessando…..ero imbarazzato…..fu lui a dirmi….non si preoccupi…..tutto rimarrà tra noi tre…..nulla verrà scritto.
Non avevo scelta…..raccontai dei miei genitori (che non sapevano dove ero
finito…..sapevano che ero in marina e che mi era difficile comunicare a casa). Di amici non ne avevo e delle ragazze…lasciamo perdere….avevo già le mie cicatrici. Politicamente parlando non ero schierato …. la politica era per me un mistero e un lato della vita che non mi apparteneva ne allora ne mai….dissi che “nessuno dei partiti di allora mi rappresentava” e andai via di bolina (come mi fece presente il mio comandante ridendo di come mi ero destreggiato). Ma i carabinieri siiii che li conoscevo……perché mi correvano sempre dietro
alle manifestazioni di noi studenti. Scoppiò una risata e per un pelo quell’ufficiale non si strozzò. Poi ripresosi disse serioso….di norma noi corriamo dietro a chi ci lancia addosso qualcosa o ha addosso qualcosa…..a quale dei due casi si identifica?
Cavolo…risposi……questa è nuova….io non mi sono mai permesso di lanciare nulla contro al “3° Celere” a Milano…..ma……con me avevo sempre uno zaino pieno di manifestini che distribuivo….Ecco mi disse il comandante……era quello zaino che faceva di lei un bersaglio.
Eeeeee mi dica sergente….i manifestini erano forse come questi?….rapidamente mi mise sul suo tavolo una decina di volantini …..tutti riportavano una stella a 5 punte e una sigla B.R.
No dissi…queste cose io le ho viste solo in televisione…..i manifestini che avevo erano per una scuola diversa….una scuola dove tutti possono accedere…..nulla a che fare con questo….
Poi mi guardò e mi disse…..tra meno di sei mesi lei si congeda o ha in mente di
rimanere in marina? Dissi che mi piaceva quello che stavo facendo ma l’ambiente militare non faceva per me e per il mio carattere. Ho conosciuto in questi mesi gente veramente capace ma dietro a una divisa ci stavano anche molti che “ci navigavano” insomma…..stavo pensandoci sopra ma avevo in mente di tornare alla vita civile anche se il mare mi sarebbe mancato moltissimo.
A questo punto mi disse…..”Da quello che mi è stato riferito di lei tutti si augurano che continui il Servizio in Marina ma……se dovesse decidere in modo diverso sappia che noi abbiamo bisogno di civili come lei”.
Cosa? Non capisco.… Dissi.
Diciamo che se lei si congeda noi la verremo a contattare……che ne pensa? …… non si preoccupi…aggiunse prima che io dicessi una sola ulteriore parola. Non ci vedrà mai in divisa e non entreremo mai nella sua vita privata. Gli incontri si faranno in luoghi affollati sempre quando sarà da solo e saremo noi a farci vivi.
Non sapevo che aggiungere….poi chiesi di preciso di cosa si trattasse…..i due
ufficiali si guardarono…
Poi….si alzò, cambiò completamente il modo di parlare e disse……scommetto che non avete mai assaggiato come fanno la zuppa gallurese e il porceddu a Sassari…….e ci portò in una specie di trattoria vicino a Sassari.
Non avevo detto se accettavo o no……..a lui non interessava perché sapeva che sarei stato avvicinato tra poco più di un anno da una persona che mi avrebbe dato una busta. Nel suo interno avrei letto solo una data un numero di targa e una via di Legnano. Il resto non fa parte più di questa vita e di questa storia. E forse non la saprete mai
