STELLA BUGIARDA

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Era una di quelle notti in cui il cielo sembrava troppo grande per contenere tutto. Le stelle brillavano come piccoli segreti, sparse ovunque, e io mi trovavo sdraiato sull’erba, con il silenzio del mondo intorno. Era il momento perfetto per fare domande all’universo.

“Qual è il senso di tutto questo?” mormorai, fissando un punto particolarmente luminoso nel cielo.

La stella che osservavo sembrò tremolare per un istante, poi mi rispose. “Il senso? Sei tu a darglielo.”

Mi alzai di scatto, colto di sorpresa. “Hai… hai parlato?”

“Forse sì, forse no. Ma visto che mi stai ascoltando, immagino di sì.”

Era incredibile, ma lì, sotto quella distesa infinita, stavo parlando con una stella. Una parte di me voleva fuggire, l’altra era troppo curiosa.

“Sei reale?” chiesi.

“Reale quanto basta per te,” rispose la stella. “Ma dimmi, perché mi stai interrogando? Cosa cerchi davvero?”

“Risposte,” dissi. “Voglio sapere perché siamo qui. Voglio sapere se c’è uno scopo, o se tutto è solo un caso.”

La stella restò in silenzio per un momento. Poi disse: “Te lo dirò… ma a una condizione.”

“Quale?”

“Non credere mai a quello che ti dico.”

Esitai. “E allora perché dovrei ascoltarti?”

“Perché è così che funziona,” rispose, ridendo. “Le stelle, lo sai, sono bugiarde. Brilliamo per farci guardare, ma non siamo quello che sembriamo. Alcune di noi sono già morte da milioni di anni. Eppure, eccoci qui, a fingere di illuminare la tua notte.”

“Quindi mi mentirai?”

“Esattamente. Ma le bugie, a volte, sono più utili della verità.”

Mi sedetti, confuso e affascinato. “Va bene. Dimmi qualcosa, anche se è una bugia.”

La stella si fece più luminosa. “Ascolta allora: la vita è un gioco. Non ci sono regole vere, solo quelle che ti inventi. Ogni giorno è una scommessa, ogni scelta un tiro di dadi. E tu, come tutti gli altri, sei qui per giocare. Niente di più, niente di meno.”

Rimasi in silenzio. Sembrava un discorso sensato… o forse no. “E questa sarebbe una bugia?”

“Forse sì, forse no. Il bello delle bugie è che somigliano tanto alla verità. E il bello della verità è che spesso non ci credi nemmeno quando la senti.”

“Quindi non mi dirai mai se c’è uno scopo?”

“Non posso. Ma ti darò un consiglio: continua a guardare il cielo. Le stelle mentono, sì, ma a volte le loro bugie sono così belle che ti fanno sentire vivo. E in fondo, non è questo che conta?”

La stella cominciò a svanire, il suo bagliore si fece più debole. “Ricorda,” disse per l’ultima volta, “non importa se sono bugiarda. Sei tu a decidere cosa credere.”

Rimasi lì, sotto il cielo che sembrava meno infinito e un po’ più vicino. E capii che forse, in quella notte, la stella non mi aveva mentito affatto.