Questo fatto mi riporta indietro nel tempo come la forza del passato sa fare. Era una mattina molto calda quando ho sentito la voce di Franco al telefono sono diventato istantaneamente un bambino di 14 anni. Assaporavo persino la sensazione della paura per l’interrogazione del giorno dopo e adesso….mi sembrava di avere quell’età.
Il fatto è che io, non avevo nessuna voglia di avere 14 anni e soprattutto, non avevo voglia di averli con Franco.
Mi disse in modo sbrigativo che a fatica era riuscito a ritrovarmi ma che lo desiderava da tempo.
Ho avuto subito una sensazione improvvisa e violenta.
Quella sensazione che non sai da dove arriva ma sai benissimo che andrà in qualche posto che non ti piacerà.
Insomma, quella sensazione che qualcuno chiamerebbe “premonizione”.Fatto sta che Franco aveva chiamato dal passato e io, ho risposto nel passato.
Non so se lo capite…..la gente cambia ma, gli amici, quelli cui hai condiviso l’adolescenza, quelli che hai eletto sangue del tuo sangue, quelli a cui puoi perdonare tutto, quegli amici a cui non hai mai dovuto “fare finta” ecco, quegli amici non cambiano ed è come se gli hai lasciati ieri sera.
Li ricordavo ancora come se quel ghiacciolo fosse l’unica missione di un pomeriggio d’estate. Come se stare insieme dando calci a un pallone fino allo sfinimento, fosse l’unico motivo valido per rendere una giornata degna di essere vissuta.
Franco era quello che sapeva fare bene le cose che avevano a che fare con i numeri e ci provava pure a farci capire come era logica la matematica. Diceva che in fondo la fisica era presente anche nella pentola del thè che sua mamma ci avrebbe dato poco dopo con i biscotti della merenda.
Franco non era cattivo come si diceva in giro anche se rompeva i giocattoli.
Lui lo faceva per farci vedere come erano costruiti “dentro” e come facevano a funzionare.
Era uno scienziato fin da piccolo ma per gli “educatori” di allora era solo un violento.
Franco mi era sempre piaciuto ma a me proprio non andava di vederlo….tutto era così troppo lontano per tornarci e poi…se non ci frequentavamo per così tanto tempo un motivo c’era ed era molto preciso…..adesso tornare in quel passato era a tratti penoso…troppo penoso.
Stavo quindi chiudendo quella telefonata quando Franco disse:….”Luca, ci vuole vedere!” e mentre mi ritrovavo a vivere una eterna vacanza spensierata, riuscivo anche a immaginare Franco che nascondeva la sua timidezza passandosi per un istante la mano davanti al viso, con la scusa di sistemarsi il ciuffo di capelli.
Già….Luca….era un sacco che non lo sentivo nominare.
Luca era un sognatore, un amante della natura e del prossimo in tutte le sue forme.
A Luca non interessavano le ragazze e scappava quando andavamo a spiare la zia di Marco attraverso i vetri della camera da letto.
Insomma, Luca non era proprio il “maschio alfa” del branco ma adesso “ci voleva vedere” …. eccolo il Luca con il suo modo classico e imperiale.
Quel modo di chi sa di avere sempre ragione e sempre alla ricerca di cause più elevate.
Poi, se ci penso bene, Luca ha trovato le sue certezze. Si è fatto prete…si è “consegnato al vangelo” come disse lui.
Si vedeva che non era fatto per stare insieme ai bambini con le solite merendine e con gli stessi sudori.
Luca, è sempre stato un uomo di ricerca e non si sarebbe fermato a guardare per terra.
Non l’ho più visto da quando è entrato in seminario ma so tutto di lui….il paese mormorava.
So che ha vissuto in Africa e che è stato veramente in missione per Dio.
Un bel modo per interpretare l’idea del Creatore secondo me. Meglio che il rinchiudersi in una chiesa a pregare ma io, su queste cose non mi pronuncio….non ho le idee chiarissime.
Mentre rivivevo le emozioni di quel tempo ho pensato che le cose del passato..quelle cose.. era meglio tenerle là fin che si poteva e che forse, tornare bambini quando si è grandi non è una bella cosa.
La verità è che io cercavo di chiudere con quel passato, ecco perché non volevo rivedere Franco lo scienziato, Luca il prete e gli altri….sopratutto gli altri!!
E pensando così ecco che improvvisamente non mi sono più sentito quel bambino e la magia si è rotta.
Adesso mi sentivo un “peccatore” come mi faceva sentire Luca o un “ignorante” come mi faceva sentire Franco oppure, più semplicemente mi sentivo una persona cattiva (il cattivo racchiude entrambe le parole).
Eppure non credo di essere una persona “cattiva” ma di sicuro sono una persona adulta e allora, ho preso un bel respiro,…ho chiuso gli occhi e mi sono buttato nel passato dicendo:
“Va bene Franco…vengo a trovarti e parliamo….e per Luca vedremo cosa fare.!”
Pur sapendo che la cosa non mi avrebbe fatto bene….
Ecco……ecco cosè la forza del passato.
Puoi chiudere con lui, il passato ma, è “LUI” che non chiude con te.
“LUI” ….aveva solo lasciato uno spiraglio aperto nel tempo ed aspettava pazientemente che mi affacciassi per intrappolarmi nella sua ragnatela e riprendermi